22 maggio 2008

"Fili che uniscono le donne"

Fili che uniscono le donne - Quadretti ricamati dall'Afghanistan

Mostra di arte tessile delle donne del villaggio Laghmani - Afghanistan
Sala del Cortile Mercato Vecchio, Verona
7 - 14 giugno 2008
10.00 – 13.00/15.00 – 19.00

a cura di Agostina Zwilling della DAI (Deutsch-Afghanische-Initiative) con laboratori creativi tessili per adulti e bambini

Inaugurazione: 7 giugno, ore 18.30.
Saluto dell’Assessore alle Pari Opportunità Vittorio Di Dio, presentazione del progetto DAI a cura di Agostina Zwilling.
Apertura dell’ASTA dell’opera realizzata e offerta da Agostina Zwilling con quadretti afghani ricamati a mano da Latifa (opera selezionata nel concorso internazionale "I fili che uniscono le donne").
Echi dalla terra degli aquiloni.
Storie e ritmi afghani, a cura di S. Modenini e M. Rubulotta.

"Fili che uniscono"
workshop con Agostina Zwilling, referente DAI Verona–Italia per l'acquisto dei quadretti afghani, in collaborazione con l’associazione Ishtar. Questo workshop offre l’opportunità di costruire un libretto tessile sperimentando una tecnica di tessitura, e/o ricamo, e/o tintura :shibori e/o tie and dye, di varie parti del mondo (Afghanistan, India, Messico e Giappone) con legature Japanese Style Binding.
7 giugno: laboratorio pagina di tessitura (max 10 adulti)
8 giugno: laboratorio pagina di ricamo (max 10 adulti)
13 giugno: laboratorio pagina tintura shibori (max 10 adulti)
14 giugno: laboratorio pagina tintura tie and dye (max 10 adulti)
7-8-13 giugno: laboratorio pagina di ricamo (max 10 bambini dai 7 ai 12 anni)

7-8-13-14 giugno
ore: 9.00-12.00 / 16.00-19.00 adulti (no 14 giugno pom.)
ore: 16.00-18.30 bambini (7-8-13 giugno)
ore: 15.00-18.00 adulti e bambini (il 7 giugno)

Contributo per i materiali: 8 euro (adulti) 5 euro (bambini). Su prenotazione.
Info e iscrizioni: tel.0458094411/4; e-mail:pariopportunita@comune.verona.it


I quadretti ricamati afghani sono il lavoro di donne del villaggio Laghmani.
Il villaggio è situato a circa 70 km a nord di Kabul e si trova sulla pianura Shomali a
un quarto d’ora dal capoluogo Charikar nella provincia Parwan.
Gli abitanti sono piccoli agricoltori che coltivano cereali, patate, uva sultanina e more
di gelso, da vendere dopo averle essiccate.
Hanno pochi animali dai quali prendono il latte per fare burro e yogurt.
La regione è irrigata grazie ai numerosi canali alimentati dal fiume Panshir.


L’iniziativa “Fili che uniscono le donne” si basa su un concetto interculturale.
I quadretti nascono in Afghanistan. Sono lavori completati che rispecchiano le
tradizioni locali ma sono anche la base di partenza e di stimolo per creazioni tessili in
Europa. Ogni quadretto ha bisogno di una persona europea che lo scelga e che lo
utilizzi per realizzare un oggetto finito che combini, non solo due tecniche, ma
permetta anche di unire culture diverse. In questo modo nascono in Europa borse,
copricuscini e coprilibri realizzati con un unico quadretto e corsie, arazzi , copriletti che
ne utilizzano molti.


“Fili che uniscono le donne” ha creato una risorsa lavoro concreta recuperando abilità
femminili accantonate e permettendo la rivalutazione del ruolo della donna nella
cultura sociale del luogo.
Le ricamatrici hanno fra i dodici e i cinquant’anni.
Solo le donne più anziane hanno imparato a ricamare durante la loro infanzia e la
maggior parte di loro non ha preso l'ago in mano da più di 20 anni a causa della
situazione politica-socio-economica del paese.
Le ragazze più giovani imparano dalle donne anziane la tecnica tradizionale del ricamo
che procura un piccolo reddito sicuro che garantisce loro la sopravvivenza.


“Fili che uniscono le donne” è un’inziativa della DAI Deutsch-Afganische-Initiaive, un’
associazione senza scopo di lucro con sede a Friburgo in Brisgovia (Germania). La
DAI mette a disposizione delle donne afghane tutto il materiale: telai, aghi, filato di
cotone/seta e la tela sulla quale ricamare con l’unica condizione che i quadretti
debbano essere tutti della dimensione di 8 x 8 cm. La DAI ritira periodicamente tutti i
quadretti prodotti, si assume l’onere e l’onore della vendita in Europa e paga
direttamente tutte le ricamatrici coinvolte nel progetto.
Le ricamatrici afghane sono libere di creare motivi tradizionali come quelli fini e
graficamente precisi del ricamo Kandahar oppure quelli floreali brillanti e colorati delle
coperte Susani. Alcune sono bravissime nell'improvvisare motivi personali e i quadretti
spesso diventano creazioni artistiche.


Se desiderate avere ulteriori informazioni sulla DAI consultate il sito:
http://www.deutsch-afghanische-initiative.de/
Se volete comprare dei quadretti ricamati, contattate
Pascale Goldenberg (Germania): goldenberg-freiburg@t-online.de
Agostina Zwilling (Italia): agozwi@tiscali.it

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